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L'ispirazione pedagogica di questo libro si manifesta nel tentativo di conoscenza delle categorie della storia, di cui tenta di sciogliere nodi concettuali e metodologici. Partendo dal presupposto che la storia, per dirla con le parole di Benedetto Croce, è un atto di comprensione e di intelligenza, l'autore mira a recuperare la storia come storia delle idee e degli uomini e a coniugarla con la filosofia della storia intesa nella sua valenza di sapere storico. Lo studio della storia necessita di un metodo, e il rapporto tra storia e storiografia altro non è che il rapporto esistente tra il processo storico e il suo ripensamento scientifico. Se la storia è prodotto del pensiero, la scienza della storia, l'epistemologia, intesa come metodologia della conoscenza storica, altro non è che la storiografia nella sua accezione di filosofia della storia. Ma se scientifico è il metodo storico non vuol dire che la storia sia scienza, semmai è conoscenza, ovvero facoltà critica ed esercizio del giudizio, lenti sotto le quali lo storico vaglia la storia alla luce di un laicismo intellettuale che rende il suo lavoro non un generico discorso sul passato, ma un atto razionale della conoscenza che mostra la vera ragione di Clio.